HAPO (High-altitude pulmonary oedema) e SIPO (Swimming-induced pulmonary oedema): poche settimane fa una delle riviste scientifiche piú importanti e prestigiose a livello mondiale il The Lancet (pub. 23/02/17), ha pubblicato un approfondimento su queste due, seppur non comuni, particolari sindromi.
La studio tutto italiano porta la firma del Dott. Claudio Marabotti (medico specialista in Cardiologia, ricercatore CNR Pisa, Dan Europe, e socio SIMSI) e dei suoi collaboratori e fa luce con la massima chiarezza sugli aspetti fisiopatologici sull’edema polmonare indotto da altitudine (HAPO) e sull’edema polmonare insorto in profondità (SIPO).
Nella ricerca viene data particolare importanza anche al ruolo di trigger che può avere lo sforzo fisico soprattutto se intenso e se fatto in ambienti straordinari ed estremi. Fare sforzo fisico quando l’altitudine è elevata (sopra i 4000 metri) o in profondità, in particolare nei casi di immersione in apnea prolungata o profonda o in immersione di tipo tecnico, sembrerebbe innescare, anche in individui sani ma predisposti, una serie di risposte fisiopatologiche sia a livello polmonare sia a livello cardiaco che porterebbero all’insorgenza di questi quadri.
L’edema polmonare indotto da altitudine (HAPO) e l’edema polmonare insorto in profondità (SIPO), anche se si evidenziano in ambienti “opposti” sembrerebbero avere in comune diversi aspetti: in particolare si è visto che i soggetti colpiti condividerebbero spesso un gene mutato, che comporta una ridotta attività del enzima ossido-nitrico sintetasi (NOS) a livello endoteliale.
Oltre a questa alterazione le due sindromi sembrano essere accumunate da altri meccanismi fisiopatologici: l’ipossia e la congestione/vasocostrizione a livello della rete capillare polmonare.
L’esistenza di un background patogenetico comune rafforza moltissimo gli stimoli per nuove attività di ricerca in questo campo, non solo finalizzate al “perché” e al “come” queste condizioni possono accadere, ma soprattutto all’individuazione di strategie preventive e terapeutiche che abbiano l’obiettivo di ridurne l’insorgenza e/o migliorarne il trattamento.
Happy Bubbles Divers!
Dott. Andrea Galvani